Peek è un’applicazione dalle caratteristiche innovative, che sembrerebbe essere in grado di eseguire delle analisi oculistiche semplicemente sfruttando la fotocamera dello smartphone.
Peek (Eye Examination Kit) è il nome dell’applicazione che da qualche mese sta suscitando l’interesse della stampa mondiale, in quanto sembrerebbe in grado di effettuare delle analisi oculistiche utilizzando esclusivamente la fotocamera dello smartphone su cui è installata.
Grazie a queste analisi sarà possibile dare un reale contributo al trattamento di milioni di persone che rischiano la cecità nei Paesi sottosviluppati.
Come funziona?
Peek sfrutta una tecnologia – quasi analoga a quella utilizzata dalle squadre in Antartide per fornire i dati di esplorazione.
Questa sarebbe in grado di analizzare accuratamente l’occhio del paziente ed in automatico inviare i dati raccolti (tramite email) ad uno specialista che eseguirà una diagnosi completa in remoto.
Metodo di analisi
L’analisi viene effettuata attraverso diverse fasi:
- Analisi di una serie di elementi da poter visualizzare sullo schermo dello smartphone, sfruttando il binomio perfetto tra flash (che illumina la retina) e fotocamera (che analizza l’occhio);
- Diagnosi geolocalizzata: la diagnosi verrà associata ad un punto ben preciso sulla mappa, in modo che il medico può eventualmente raggiungere e curare il paziente.
Cosa può diagnosticare?
Peek è in grado di diagnosticare le seguenti patologie:
- Cecità;
- Deficit visivi;
- Cataratte;
- Glaucoma;
- Degenerazione maculare senile;
- Retinopatia diabetica;
- Malattie nervose e retiniche.
Opinioni degli sviluppatori
Il portavoce della London School of Hygiene and Tropical Medicine, ossia l’istituto che ha sviluppato l’applicazione in questione, ha dichiarato:
Pensiamo di aver ridefinito il concetto di semplicità di analisi. […] Molti bambini hanno pessimi risultati scolastici in quanto soffrono di problemi alla vista non diagnosticati: curarli preventivamente aumenterebbe di sicuro le opportunità di realizzazione del loro potenziale.
Peek in fase di test
Attualmente l’applicazione è stata utilizzata (in fase di test) soltanto su un campione di 5000 persone in Kenya (Africa). Se dovesse andare in porto il progetto Peek, i medici – che operano in Paesi ancora in via di sviluppo – potranno usufruire di uno strumento di analisi molto più dinamico ed economico, che contribuirebbe ad aumentare il numero di pazienti visitati e curati in tempo.
In conclusione, Peek è un’applicazione straordinaria che può realmente contribuire a velocizzare il metodo di diagnosi oculistica nei Paesi in via di sviluppo. Attualmente l’applicazione è in mostra all’esibizione del Design Museum a Londra, ma tra non molto potrebbe diventare una realtà destinata al pubblico.
Via | Peek Vision